Nella breve estate della campagna moldava, calcolata al millimetro, il marito fa abortire la moglie adultera. Ma le cose, lo avevamo compreso prima dello scadere dei 150 minuti, non stavano proprio a quel modo. Grande rivelazione a Venezia 2003 con IL RITORNO, il regista russo non ha veramente convinto Cannes 2007 con questa tragedia che si vuole, oltre che bergmaniana nella forma, alla greca nel tono.
Tema più che condivisibile, quello del potere del maschio che finisce per distruggere anche chi gli è più caro; e la sontuosità dell'assunto rivaleggia con quella dello sguardo sull'ambiente. Se non fosse che il novantanove per cento delle energie dell'autore sembrano sprecarsi nel calcolo di dove debba cadere la luce, iniziare una panoramica, coincidere l'inquadratura, cadere la ciocca bionda della bella quanto sfortunata protagonista. Peccato.